EQUINOZIO D’AUTUNNO 2016 – AA.VV.

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EQUINOZIO D’AUTUNNO 2016

24.09 – 06.11.2016

Come ogni anno dall’autunno del 1987, il Castello di Rivara, sotto la direzione artistica di Franz Paludetto, presenta la mostra Equinozio d’Autunno

Nelle Scuderie avrà luogo la mostra personale di Aron Demetz (Gröden, 1972).

Riconosciuto come uno dei maggiori scultori italiani contemporanei, l’opera di Demetz prevede come inscindibile la catena di lavoro manuale e intellettuale. Nella sua scultura domina il tema della figura umana, carica di una serie di forti valenze etiche ed esistenziali. La processualità è inscindibile rispetto agli esiti formali e il piano dei contenuti risulta indissolubilmente interconnesso con quello formale dell’espressione.La ricerca plastica non abbandona le radici storiche, anatomiche e di conoscenza della tecnica e dei materiali, ma anzi ne fa il fulcro e il motore di nuove forme di sperimentazione.

Il valore espressivo e qualitativo dell’opera per Demetz fiorisce dal connubio tra profondità dei contenuti ed efficacia estetica delle forme espressive.

Nelle sale della Villa Neobarocca saranno presentate due room-installations site-specific:

Ortho Spinalis di Sacha Turchi (Roma, 1988), una riflessione sull’idea di evoluzione, crescita naturale e cambiamento;

El Dorado di Leonardo Aquilino (Foggia, 1989), una serie di immagini fotografiche, protette da membrane plastiche, racconta di paesaggi dalle terre dorate.

L’artista francese Elzevir (Saint-Étienne, 1966), presentato da Lóránd Hegyi (Direttore del Musée d’Art Moderne et Contemporain de Saint-Étienne Métropole) mette in mostra Nature morte: corpi umani, frammenti della vita quotidiana, oggetti comuni e insignificanti, apparentemente indifferenti e privi di pathos, evocano il reale sostanziale, il concreto radicale, che oppone una dura resistenza contro generalizzazioni astratte e universalistiche. In tutto ciò la dimensione materiale della realtà dell’immagine non trasmette stabilità, ma paradossalmente una dolorosa e desolante fugacità.

Asýndeton è una mostra collettiva che raccoglie circa cinquanta opere degli artisti Ak2deru, Alessio Ancillai, Paolo Assenza, Orazio Battaglia, Fabrizio Cicero e Luca Grechi: una selezione di lavori che fa il punto sullo stato delle singole ricerche espressive, inserite nel paesaggio attuale della pittura a Roma, dove questi artisti vivono e lavorano.

Ahmad Nejad (Lahydjan, Iran, 1968) vive tra la Francia e l’Italia e, pur non avendo abbandonato la sua ricerca pittorica, da alcuni anni realizza principalmente video e video-installazioni. Uno degli elementi cruciali sui quali Ahmad si è soffermato è il potere creativo della memoria,  facoltà della mente analoga alla materia prima con la quale gli esseri umani disegnano i contorni del mondo e di se stessi.

Continuando la visita, occupano la manica neogotica della Villa due artisti che vivono e lavorano a Verona:

Maurizio Taioli (Verona, 1959), non nuovo nella programmazione del Castello, porta le sue tele dai contorni nitidi e dalle campiture flat che, pur concedendo ben poco a prospettive e giochi di profondità, innescano l’illusione di un altrove;

Guido Airoldi (Bergamo, 1977) e il suo BesDiario, bestiario di un mondo circense dall’iconografia un po’ retrò, imprigionato tra l’ilare e il grottesco, sospeso come un equilibrista sopra il baratro della malinconica consapevolezza dell’effimero.

Saverio Todaro (Berna, Svizzera, 1970) presenta Loading, una scultura del 2016 che offre seduta alle persone ed è composta da undici elementi disposti a raggiera. Il titolo è riferito all’icona della ruota luminosa che appare sugli schermi durante le operazioni che compiamo con i nostri dispositivi tecnologici.

Sveva Angeletti (Rieti, 1991) presenta Fotografia, un unico grande lavoro fotografico in cui l’artista indaga il corpo e la pelle, la luce e l’ombra, la percezione del definito e dell’indefinito. Un corpo disteso, ritratto in una posa contorta che ne devia l’interpretazione immediata, rimanda a nuove immagini e paesaggi. Opera evocativa, Fotografia, come tutti i lavori di Angeletti, ricerca quella leggerezza dell’immagine tipica della poesia, rievocandone le morbide atmosfere.

Il progetto Museo d’Arte Italiana 1985 – 2016…, nato con l’esigenza di una sede dove mostrare permanentemente le opere di artisti italiani e creare un’informazione ampia sull’arte degli ultimi decenni, arricchisce la propria collezione di un nuovo lavoro: Aldo Spoldi (Crema, 1950) condurrà per l’Accademia dello Scivolo La scalata al Castello di Rivara con una scala di birilli colorati alta più di 12 metri!

Ermelinda Caterina Tesio (Torino, 1953) espone i suoi quadri dipinti nella sua solitudine contemporanea.

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