IL CASTELLO

IERI

Il complesso di Rivara è costituito da due edifici: un maniero medievale ed un palazzo neobarocco, meglio conosciuti come il castello superiore (o castello vecchio) ed il castello inferiore (o castello nuovo), da un corpo di scuderie e dal parco che si estende su tutta la collina.

Il castello superiore, che ha conservato maggiori tracce della sua origine medievale, fu edificato nel XII secolo dai Conti di Valperga ed è situato in modo da dominare la strada verso la montagna; il castello inferiore, rivolto invece verso la pianura, venne costruito dai Conti Discalzi nel secolo XIII in modo da opporsi, anche visivamente, al potere che i Valperga esercitavano sul feudo.

Dall’inizio del secolo XIV, con l’estinzione della famiglia dei Discalzi, entrambi i castelli divennero di proprieta dei Valperga, ai quali rimasero fino alla fine del 700 seguendo le alterne vicende dei loro proprietari. Nel XV secolo il castello superiore divenne sede dell’Inquisizione e vi si tennero i processi alle streghe di Forno e di Levone le quali venivano imprigionate nelle carceri del castello.

All’estinzione della famiglia dei Valperga i castelli passarono al Patrimonio Regio ed alla fine del secolo scorso furono acquistati dal banchiere torinese Carlo Ogliani che ne affidò i restauri all’arch. Alfredo D’Andrade. Egli decise di attuare sul castello superiore un lavoro di ripristino dell’originaria struttura medievale e trasformare invece il castello inferiore in una lussuosa residenza di campagna dove l’ala ovest fu organizzata secondo lo stile neogotico e la manica lunga in stile neobarocco.

La famiglia Ogliani, che acquistando il complesso aveva voluto salvarlo dal degrado, lo fece rivivere anche grazie alla presenza degli artisti della “Scuola di Rivara”. Erano questi pittori che, sin dal 1860, si ritrovavano a Rivara per dipingere en plein air anticipando per alcuni versi il movimento degli impressionisti francesi. Del cenacolo di artisti che si riuniva al castello, facevano parte personaggi della levatura di Pittara, Avondo, Pastoris, D’Andrade, Rayper, Teja ed altri ancora.

Dalla fine degli anni ’60 il Castello è stato di fatto abbandonato con notevole degrado degli edifici e del parco fino all’estate 1985, quando Franz Paludetto ha nuovamente destinato questi spazi all’arte.

Cronologia

  • 1163
    La fortificazione della rocca da parte di Giulio del Canavese, insignito della dignità di conte di Valperga da Federico Barbarossa, diventa la residenza stabile dei conti che esercitavano il loro potere su Forno, Busano e Rivara.
  • 1236
    Il nipote di Guido del Canavese, Corrado, dà il vero e proprio avvio alla fiorente casata dei Valperga-Rivara fortificando il castello ed inizia i contrasti con la famiglia Discalzi, la cui nobiltà pare precedente a quella dei Conti.
  • XIV sec.
    Estinzione della famiglia Discalzi. II castello passa a Corrado Valperga.
  • 1339
    Discordie fra i conti di Valperga e San Martino; il castello superiorc viene incendiato e ricostruito. Viene anche costruito il muro di cinta intorno al paese che costituisce cosi un unico complesso fortificato.
  • XVI sec.
    Frequenti conflitti franco-spagnoli. I castelli sono più volte assaltati e danneggiati gravemente.
  • 1793
    Estinzione della Casata dei Valperga, il complesso passa al patrimonio regio. I castelli vengono spogliati di tutti gli arredi e gli ornamenti.
  • 1802
    Napoleone dona il castello al generale Jourdan, che lo restituirà al demanio nel 1814.
  • 1832-1859
    Il complesso ospita la Reale Accademia Militare. I1 castello inferiore viene ampliato.
  • 1871
    I1 complesso viene acquistato dal cav. Carlo Ogliani che affida i restauri ad Alfredo D’Andrade.
  • 1900-1950
    La proprietà passa alla famiglia Passerin d’Entreves Arborio di Gattinara.
  • 1985
    I castelli sono utilizzati come centro d’arte contemporanea sotto la direzione di Franz Paludetto.
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