PASSAGGIO A RIVARA – MUSTAFA SABBAGH
Mustafa Sabbagh
PASSAGGIO A RIVARA
Due dittici, due coppie di immagini di Mustafa Sabbagh al Castello di Rivara.
Un passaggio, la sosta di un artista in un luogo che merita di fermare il proprio viaggio. Il frutto di un incontro veloce fra il fotografo e Franz Paludetto e la voglia di lasciarsi un segno di stima reciproca.
Mustafa Sabbagh é stato a Rivara per fotografare il lavoro di Davide Dormino, é arrivato sapendo poco del luogo, di quel famoso castello che gli si é rivelato in poche ore in tutta la sua potenza.
Ha camminato per le stanze che accolgono opere d’arte contemporanea incredibili, ha mangiato, parlato di passioni e amori per artisti come si fa solo con amici di testa, ha respirato l’aria che arriva al cervello e da quella meravigliosa euforia di voler fare.
Da questo incontro é nata spontaneamente fra i due la voglia di lasciarsi un documento, piccolo, non delle dimensioni di una mostra, il ricordo di un passaggio, un foglio dove scriviamo nome e telefono a qualcuno che vogliamo rivedere.
Così dal 26 maggio prossimo saranno esposte le foto di Sabbagh nelle Scuderie del Castello, in due ambienti paralleli che ospiteranno la traccia di quel colpo di fulmine.
I dittici rappresentano una coppia di paesaggi realizzati nel 2012 e un soldato, fatto per la mostra Memorie Liquide al Museo Boldini nel maggio del 2012, vicino ad un marziano di un editoriale dello stesso anno.
Un poco che é moltissimo perché rappresenta una sintesi del lavoro dell’artista degli ultimi tempi: fotografie dove il blu definisce il mondo che si é scelto di rappresentare perché é quello in cui vivono i sentimenti più veri. Paesaggi più nudi dei corpi, figure vestite di simboli e quindi nude anche loro. Non a caso Mustafa Sabbagh é stato appena inserito nel volume The Naked & the Nude curato da Peter Weiermeir che raccoglie il lavoro dei più importanti fotografi di nudo contemporanei.