IDEM Studio

Ruggero Baragliu, Samuele Pigliapochi, Angelo Spatola

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IDEM Studio nasce nel 2015 dalla condivisione delle ricerche dei tre artisti Ruggero Baragliu, Samuele Pigliapochi e Angelo Spatola, al fine di unire i propri percorsi sperimentali per raggiungere una comune visione critica riguardo l’immagine contemporanea,
incoraggiando i rapporti inevitabili che si vengono a creare in una dimensione collaborativa di contaminazione.
Lo spazio IDEM Studio, che prende il nome del progetto, è situato in via Vincenzo Lancia 4 a Torino, ed è composto da un laboratorio di 80 m2 dove i tre artisti lavorano, e da uno spazio espositivo di 40 m2 che rende possibile la presentazione del percorso, spesso trascurato, tra la ricerca artistica e l’opera finale. Il progetto, ospitato nel relativo spazio, mantiene la coesione generata dai tre artisti che di volta in volta, conservando la formazione di base, si confrontano con personalità e contenuti esterni, ricercando continui dialoghi in grado di far evolvere il percorso del collettivo e restituire i suoi risultati al territorio.

Ruggero Baragliu (Nuoro 1987), vive e lavora tra Nuoro e Torino.
La sua ricerca muove dalla decostruzione dell’immagine, qualunque sia il soggetto, raggiungendo una sintesi
formale della stessa. L’immagine spogliata fino ad ottenerne la struttura portante, è riconfigurata in altra scena
possibile non meno reale o falsa dell’originale. La lenta dissoluzione di un’immagine data permette la creazione
di un’altra, originaria e pura.

Samuele Pigliapochi (Jesi – AN 1987), vive e lavora a Torino.
Nel 2014 si laurea in Disegno Industriale e Ambientale presso la scuola di Architettura e Design “Eduardo
Vittoria” (AP) – Università di Camerino. Nel 2017 consegue il diploma di II livello in Nuove Tecnologie dell’Arte
presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
Il suo lavoro tratta la rievocazione dei segni del territorio e la sua riattivazione mediante una rinnovata coscienza,
che si sviluppa tra la pittura e la fotografia. Con le sue opere svolge un’azione di “rivelazione tramite rilevazione”,
visibile sia nella pittura, che come una marea va ad evidenziare le crepe e i divari che hanno segnato la storia
di un edificio o il terreno di un luogo, sia nella metafotografia, dove l’immagine viene vista non come punto di
arrivo di una scelta estetica, ma come partenza introspettiva potenzialmente infinita.

Angelo Spatola (Torino 1987), vive e lavora a Torino.
Il suo lavoro si propaga ossessivamente, sezionando e moltiplicando metodicamente i segni pittorici originari.
L’annullamento dell’immagine tramite una ricostruzione continua fatta di combinazioni sistematiche è parte
fondamentale della sua ricerca.
Il richiamo ossessivo al doppio riconduce allo smarrimento del fattore unico ed originale, esasperato in questa
struttura dall’aggiunta di nuove informazioni che dissimulano gli elementi compositivi iniziali.

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